Negli ultimi decenni la crescente consapevolezza ambientale e le sfide legate al cambiamento climatico hanno spinto architetti urbanisti e amministratori a ripensare da zero la struttura delle città. Queste devono infatti ruotare attorno alle esigenze dei propri abitanti, ma senza che queste comportino impatti negativi sulle altre forme di vita vegetali e animali e, alla lunga, sul pianeta e sulla vita stessa delle persone. Un concetto chiave di questo nuovo modo di intendere la progettazione urbana è la “città del quarto d’ora”, formata da ecoquartieri autosufficienti ed efficienti.
Gli ecoquartieri e la città del quarto d’ora
Gli ecoquartieri sono suddivisioni urbane progettate in modo tale da ridurre al minimo l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei residenti. Questi quartieri si basano su principi di sostenibilità, efficienza energetica e mobilità sostenibile, combinando infrastrutture ecologiche con innovazioni tecnologiche per ridurre il consumo di risorse. Le caratteristiche principali di un ecoquartiere includono:
- energia efficiente e rinnovabile
- edifici costruiti con criteri di bioedilizia
- sistemi di recupero delle acque piovane
- mobilità sostenibile con mezzi pubblici, piste ciclabili e percorsi pedonali
- spazi verdi e biodiversità
- qualità dell’aria
- economia circolare e gestione dei rifiuti
La definizione di questi nuovi quartieri sostenibili si sposa perfettamente con un altro moderno concetto urbanistico che si muove nella stessa direzione: quello di “città del quarto d’ora”, proposto dall’urbanista franco-colombiano Carlos Moreno. Il modello si basa sull’idea che i cittadini dovrebbero poter raggiungere i principali servizi (lavoro, istruzione, sanità, commercio, svago) in un massimo 15 minuti a piedi o in bicicletta dalla propria abitazione, una visione che mira a creare comunità più coese e resilienti, riducendo la necessità di lunghi spostamenti in auto e abbattendo le emissioni di CO2.
Per realizzare una città del quarto d’ora, occorre perciò pianificare spazi multifunzionali e infrastrutture polifunzionali, in modo da ospitare diverse attività senza creare zone monouso. Inoltre, è necessario potenziare la mobilità dolce dando assoluta priorità a pedoni e ciclisti, supportati da reti di trasporto pubblico. Anche l’economica locale e decentralizzata è un tassello base delle città del quarto d’ora, ricche di piccoli negozi, mercati rionali e artigianato locale che riducono la dipendenza da grandi catene e aumentano la resilienza economica dell’ecoquartiere. Infine, bisognerà favorire il lavoro da remoto, che contribuisce alla riduzione degli spostamenti giornalieri.
Il futuro della pianificazione urbanistica sostenibile
La pianificazione urbanistica del futuro è destinata a combinare i principi degli ecoquartieri e della città del quarto d’ora, con l’obiettivo di affrontare le sfide ambientali, economiche e sociali cui le metropoli moderne sono sottoposte. Tra i trend chiave per il futuro del settore ci sono:
- smart cities e tecnologia verde. L’uso dell’IoT (Internet of Things) e dell’intelligenza artificiale devono essere volte a ottimizzare la gestione delle risorse urbane e in generale a migliorare la sostenibilità in città, in una twin transition contemporaneamente verde e tecnologica.
- Riqualificazione più che espansione. Il recupero delle numerose aree dismesse o sotto-utilizzate presenti in tutte le città deve essere preferito all’espansione del perimetro cittadino, con l’obiettivo di evitare il consumo di suolo.
- Resilienza climatica. L’urbanistica deve progettare spazi capaci di resistere ai sempre più frequenti eventi climatici estremi, con sistemi di drenaggio sostenibili, strutture resisitenti ai terremoti e infrastrutture verdi.
- Comunità energetiche. I quartieri devono essere autosufficienti anche dal punto di vista energetico, grazie alla produzione locale e decentrata di energia rinnovabile e al consumo condiviso.
In sintesi, la pianificazione urbana si muove verso modelli più inclusivi e sostenibili, dove la tecnologia contribuisce a migliorare la qualità della vita e a ridurre l’impatto ambientale. Gli ecoquartieri e la città del quarto d’ora non sono perciò solo idee utopiche, ma strategie concrete per costruire le città del domani.