Il cartone può diventare un materiale innovativo e sostenibile per costruire case leggere, modulari ed ecologiche.
Negli ultimi anni il settore edilizio è stato al centro di una profonda trasformazione, spinto dall’urgenza di ridurre l’impatto ambientale e di trovare materiali innovativi, leggeri e riciclabili. Tra le soluzioni che hanno attirato l’attenzione di architetti e ricercatori, una delle più sorprendenti è senza dubbio il cartone. A prima vista potrebbe sembrare un materiale fragile e poco adatto a costruzioni di lunga durata, ma diversi esperimenti e progetti dimostrano che il cartone può essere una risorsa promettente per l’edilizia sostenibile.
Un materiale leggero, versatile e sostenibile
Il cartone, derivato dalla cellulosa, è utilizzato soprattutto per gli imballaggi. Tuttavia, quando opportunamente trattato, può acquisire proprietà meccaniche sorprendenti. Le strutture a nido d’ape o ondulate, ad esempio, conferiscono al cartone una resistenza elevata alla compressione e alla flessione. Inoltre, il suo peso ridotto permette di realizzare edifici facilmente trasportabili e montabili, qualità che lo rendono ideale per soluzioni abitative temporanee in situazioni di emergenza, come disastri naturali o campi profughi.
L’aspetto più interessante del cartone in edilizia è la sua sostenibilità. È un materiale riciclabile al 100% e, se prodotto da fonti certificate, rinnovabile. La sua produzione richiede meno energia e genera minori emissioni di CO₂ rispetto a materiali tradizionali come il cemento o l’acciaio. Inoltre, al termine del ciclo di vita dell’edificio, le componenti in cartone possono essere facilmente riciclate o smaltite senza impatti rilevanti sull’ambiente.
Un altro vantaggio riguarda l’isolamento termico e acustico. Grazie alla sua struttura fibrosa e stratificata, il cartone può garantire buone prestazioni, riducendo il fabbisogno energetico per riscaldamento e raffrescamento. Questo si traduce in un minore consumo di energia e in un ulteriore beneficio ambientale.
Innovazioni e casi studio
Un esempio emblematico è il “Wikkelhouse”, un modulo abitativo progettato nei Paesi Bassi e composto per il 90% da cartone. Le pareti sono realizzate con strati di cartone ondulato incollati tra loro con resine ecologiche, poi rivestiti con materiali impermeabili e traspiranti. Il risultato è una casa leggera, modulare, isolata termicamente e con una durata stimata di almeno 50 anni.
In Giappone, invece, l’architetto Shigeru Ban ha utilizzato tubi di cartone per realizzare rifugi temporanei e persino edifici pubblici, dimostrando che il materiale può avere un ruolo concreto anche nell’architettura di emergenza e culturale.
Sfide da superare
Naturalmente, l’uso del cartone in edilizia non è privo di difficoltà. Il materiale è sensibile all’umidità e al fuoco, due fattori critici per la sicurezza e la durabilità delle costruzioni. Per questo è necessario applicare rivestimenti protettivi impermeabili, ignifughi e resistenti agli agenti atmosferici. Inoltre, le normative edilizie di molti paesi non contemplano ancora il cartone come materiale strutturale, rendendo complessa la sua diffusione su larga scala.
Il cartone non sostituirà il cemento o l’acciaio in tutte le situazioni, ma rappresenta un’alternativa concreta in specifici contesti: abitazioni temporanee, case modulari, strutture di emergenza e architetture leggere. La sua leggerezza, riciclabilità e basso impatto ambientale lo rendono un alleato prezioso nella transizione verso un’edilizia sostenibile.